PESCARA. Nella mattinata di lunedì 11 ottobre 2021, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV ha preso parte alla prima udienza dopo il rinvio a giudizio del Gup Giovanni De Rensis, in relazione al processo per la morte di Diallo Mamadou Thiana. L’assise pubblica ha avuto luogo presso il Tribunale di Pescara in composizione monocratica, dinanzi al giudice Virginia Maria Libera Scalera.
LA RICOSTRUZIONE – L’imputato, Jonathan di Domizio, alla guida di un autocarro Fiat Ducato, stava viaggiando ad una velocità compresa tra i 60 e gli 80 km/h sulla Catignano-Civitacquana, nella notte tra il 9 ed il 10 luglio del 2019. Erano le 23:40 quando Diallo Mamadou Thiana stava transitando sul margine destro della strada e fu investito, finendo tra i rami dove, a causa delle numerose e gravi lesioni riportate, esalò l’ultimo respiro. Il corpo della vittima venne ritrovato esanime alle ore 15:30 del luglio. A carico di Di Domizio, l’accusa di violazione delle regole imposte dal codice stradale, poiché risultava al cellulare nell’ora in cui si venne a verificare all’accaduto, oltre all’omissione di soccorso (secondo le indagini condotte dai carabinieri, l’uomo, dopo l’accaduto, si recò sul posto due volte, per poi darsi alla fuga). Riversati sul manto stradale, poco dopo l’impatto, voi erano lo specchietto retrovisore dell’autocarro, il borsello di Diallo e diversi frantumi.
“Registriamo il rinvio all’8 giugno del 2022, alle ore 12:00 – afferma l’avvocato dell’A.I.F.V.S. ODV, Walter Rapattoni -. Nell’occasione verrano ascoltati i primi cinque dei quindici testimoni ammessi dalla Procura. Ho richiesto il controesame di tutti i testimoni delle altre parti, l’assenso a riguardo dell’imputato e la riserva di produzione documentali. La difesa dell’imputato si è riservata di produrre una perizia tecnica. I parenti della vittima sono stati risarciti ed è stata ritirata, da ognuno di loro, la costituzione come parte civile”.
“La nostra associazione ha ottenuto un nuovo importante riconoscimento, ancora una volta è stata riconosciuta come portatrice di un interesse generale a tutela della vita – afferma il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, Alberto Pallotti -. E’ un ruolo in cui ci ritroviamo profondamente e su cui abbiamo strutturato tutto il lavoro svolto dal primo giorno di attività su piano nazionale e locale. Cercheremo di far emergere la verità e chiederemo quella giustizia che troppe volte è stata negata nei Tribunali italiani. Non ci piegheremo dinanzi alle offerte risarcitorie che hanno il fine ultimo di eliminarci dal procedimento come parte civile e lo seguiremo, passo passo, sino alla fine, nel rispetto di chi non c’è più e che non può difendersi”.